Per un mondo migliore

Yes, we can

    La situazione attuale del nostro Paese è piuttosto grigia, ma certamente non ha raggiunto il fondo del baratro, molto profondo. Il debito pubblico è elevatissimo, con l’aggravante che la crisi in atto provocherà una diminuzione delle entrate fiscali e un probabile aumento del debito stesso. Anche la sfiducia degli investitori, in aumento, avrà ripercussioni negative sul debito pubblico. In futuro potremmo avere problemi con l’assistenza sanitaria, con le pensioni, con gli stipendi. Lo stato sociale è in pericolo.

    Ma questo è solo uno dei problemi che affliggono il nostro Paese, inserito in un contesto globale piuttosto difficile.

    Possiamo fare qualcosa? Forse si.

    Dobbiamo prendere consapevolezza della realtà, e unirci, mettendo da parte ideologie e preconcetti.

    Tutte le persone oneste e di buona volontà devono unirsi: quelli che mandano avanti il Paese, quelli che per guadagnarsi un pezzo di pane  lavorano dalla mattina alla sera, e ci mettono l’anima in quello che fanno; quelli che non vivono per guidare un’auto di lusso o un fuoristrada, per sperperare risorse e inquinare il pianeta, mentre il mondo intorno soffre e grida di dolore.

    Agli altri possiamo solo chiedere di riflettere, di riflettere e di fare qualcosa per dare un senso vero alla propria vita prendendo parte ad un Grande Progetto che sicuramente cambierebbe la vita di ognuno, e che potrebbe cambiare il mondo. 

    Dobbiamo capire come stanno le cose nella realtà, e unire i nostri sforzi per trovare delle soluzioni ai problemi che ci affliggono; così potremo realizzare un mondo migliore. Mettendo da parte i nostri egoismi e proponendoci di diventare delle persone migliori, di percorrere un cammino di crescita, anche se questo  può comportare degli sforzi. Attraverso l’impegno. Intessendo una rete di contatti. Focalizzando i nostri sforzi. Proponendo a chi sta intorno a noi degli stimoli positivi e costruttivi. Senza ingenuità, e senza illuderci troppo. Consapevoli che il cammino è lungo e difficile, ma senza scoraggiarci.

    Diciamo anche noi, come hanno già fatto gli americani: Yes, we can.

    Ce la possiamo fare.

Il futuro che ci attende

Yes, we canultima modifica: 2009-02-05T09:14:00+01:00da
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