Riflessioni sulla società e su se stessi

    Ogni persona onesta e che si adopera per il bene comune sa quanto ingiusta ed indifesa sia la società in cui viviamo. Indifesa da chi, con maggiore o minore cinismo e consapevolezza, non ha scrupolo a perseguire gli interessi personali a scapito di quelli della collettività, da chi cerca il potere non per migliorare la vita di tutti, ma per migliorare solo la propria. Ingiusta, perchè non valorizza le capacità di coloro che vorrebbero mettersi al servizio di tutti e non apprezza, in generale, parole di saggezza e buone intenzioni. La società  è debole, perchè non possiede gli anticorpi necessari a neutralizzare  chi assume comportamenti e trama progetti contro di essa, contro gli interessi ed il bene comune.
     A volte si sente dire che, nel mondo in cui viviamo, conviene comportarsi da disonesti e coltivare il proprio orticello, piuttosto che lavorare ed adoperarsi per costruire un mondo più giusto e rispettoso di tutti. Perchè è difficile, molto difficile, vedere riconosciuti da questa società gli sforzi orientati verso la realizzazione di una concezione più elevata dell’esistenza.
    Io invece vorrei osservare che la gratificazione che si prova nell’abbracciare un grande progetto, nel poter avere stima di se stessi, di ciò che si è, è infinitamente superiore a quella che si può ottenere dal possesso di beni materiali ottenuti arrecando un danno ai propri simili, o conducendo una vita improntata ad atteggiamenti meschini e comportamenti di bassa levatura.
    Quando, un giorno, alla fine della nostra permanenza su questa terra, giungeremo davanti a quella soglia misteriosa oltre la quale è così difficile gettare uno sguardo, penso che sarà naturale per ognuno guardare al proprio passato, a ciò che ha fatto nella vita. Forse non tutti avranno motivo per essere orgogliosi di come hanno vissuto, di come hanno condotto la propria esistenza. Altri, forse, potranno andare incontro al proprio destino, qualunque esso sia, con la serenità che può derivare soltanto dall’aver vissuto sforzandosi sempre di arrecare il minimo danno possibile e di perseguire il bene.
     Per concludere, vorrei esortare tutti a porsi sempre il problema di cosa si può fare per migliorare il mondo in cui viviamo. Poichè noi conferiamo un potere immenso a coloro che eleggiamo come parlamentari e governatori del nostro stato, è estremamente importante che vengano designate solo persone oneste e di indiscutibile statura morale. Per questo è necessario porre grandissima attenzione quando si è chiamati ad esprimere il proprio voto. Per non sbagliare è necessario essere ben informati, seguire con attenzione le vicende politiche per cercare di individuare chi merita la nostra stima e la nostra fiducia. Ribadisco che non è sufficiente informarsi, ma è necessario informarsi da fonti oneste che propongono la verità. Sarebbe molto sbagliato votare qualcuno solo perchè se ne può ricavare un vantaggio personale, o votare senza sapere bene quello che si fa. Perseguire soltanto i propri interessi non può che arrecare, alla lunga, un danno a tutti, quindi anche a se stessi. L’unico vero bene è quello comune.
Riflessioni sulla società e su se stessiultima modifica: 2007-12-01T17:15:00+01:00da oivalf1
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Un pensiero su “Riflessioni sulla società e su se stessi

  1. la societa’ d oggi fa cagare… uomini donne e giovani fanno cagare… si credono tutti ricchi belli fighi fighe..invece non valgono una sega…. sn una lavoratrice .. e ce’ tanta gente che non fa un cazzo dalla mattina alla sera..fa comodo fare la bella vita sulle spalle degli operai..che noi quei pochi che rimaniamo mandiamo avanti questa baracca di paese…voi figli d puttana… crescete ragazzini ignobili e schifosi… che fanno parte di questa societa’ malata.. si salvano solo i poveri anziani trascurati e abbandonati nelle loro case.. sognando di poter ritornare hai vecchi umili tempi…

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